Il match di mercoledì fra la Juventus e il Parma, in programma allo stadio Tardini alle 18.30, vedrà di fronte le due squadre che in questa stagione, in Serie A, hanno messo in campo giocatori con l’età media più bassa di tutto il campionato. Come riporta transfermarkt.it, per il Parma l’età media dei giocatori schierati prima da Fabio Pecchia e poi da Cristian Chivu finora è di 23,7 anni, la più giovane del massimo campionato, mentre per la Juventus l’età media dei giocatori schierati prima da Thiago Motta e poi da Igor Tudor finora è di 24,3 anni, la seconda più giovane della Serie A.
UN MERITO – Il fatto di aver scelto strategicamente di puntare sui giovani, e di aver messo in pratica questa scelta, è sicuramente un merito per la Juventus e, in particolare, per il suo direttore sportivo, Cristiano Giuntoli. Così come Giuntoli ha il merito, parallelamente, di aver abbassato, e di molto, il monte ingaggi della rosa della prima squadra (111,7 milioni, rispetto ai 125,9 milioni del 2023/24 e ai 166 milioni del 2022/23).
L’INESPERIENZA COSTA PUNTI – Puntare sui giovane offre dei vantaggi, ma anche ovviamente degli svantaggi. Fra questi, c’è ovviamente soprattutto l’elemento della mancanza di esperienza, un fattore che, a vista d’occhio, è stato determinante per l’esito di tante partite della Juventus in questa stagione. E pensiamo non solo alle sconfitte e alle eliminazioni, ma anche ai tanti pareggi subiti in rimonta. Match che, con più scaltrezza e mestiere, avrebbero potuto avere esiti diversi. Va da sé, poi, che l’errore esiziale di Giuntoli sia stato quello di far guidare una squadra così giovane e inesperta da un allenatore giovane e inesperto come Thiago Motta.
INTER E NAPOLI INSEGNANO – “Con i giovani non si vince” non è solo un luogo comune, ma è una verità raccontata dai fatti, almeno in Italia. Le due squadre che guidano appaiate la classifica di Serie A sono anche le due con la media d’età più alta fra i giocatori schierati: Inter prima con una media di 29,1 anni, Napoli secondo con 28,2 anni di media. JUVE, RICORDI PIRLO? – Questi dati possono dare un’indicazione alla Juventus e alla sua dirigenza per il prossimo mercato: su una rosa mediamente giovane, potrebbe giovare l’innesto di uno o due giocatori di grande esperienza (oltre che, ovviamente, di indubbio valore tecnico). L’esempio da seguire è quello dell’Inter di Beppe Marotta di questi anni (e pensiamo ad esempio agli acquisti, nel 2022, di Francesco Acerbi, classe 1988, e di Henrikh Mkhitaryan, classe 1989), oppure quello della stessa Juventus dello scorso decennio (anche in quel caso con Marotta al comando del mercato), e il riferimento può essere quello dell’arrivo di Andrea Pirlo nel 2011, a 32 anni.
OCCASIONI A ZERO – Tocca all’abilità di Giuntoli trovare, eventualmente, il profilo giusto per la Juventus, magari andando a pescare fra i giocatori che in estate si liberano a parametro zero. Le occasioni non mancano, e pensiamo ad esempio, fra gli altri, a Kevin De Bruyne, classe 1991, o a Jonathan Tah, classe 1996.
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